«Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo persi nell'infinito, per fortuna qualcuno o qualcosa è venuto a cercarci!»............nikenls

giovedì 1 marzo 2007

E già qualche anno fa...

nota: CURIOSANDO QUA E LA' HO TROVATO QUESTO MIO SCRITTO DI QUALCHE ANNO FA (CREDO RISALGA AL 2001)...SONO RIMASTA SBALORDITA DI QUANTO SENZA RENDERMNI CONTO PIU' DI TANTO CREDESSI GIA' IN CERTE COSE...

Il Viandante sul mare di nebbia...

Un’opera d’arte. semplici colori resi dalla mano di un uomo capolavoro. rendere la materia, con la sua finitezza, trait d’union tra l’uomo e l’infinito. e’ forse questa una contraddizione? sarebbe forse pretendere l’impossibile? forse si.
Il mio primo impatto con quest’opera e’ stato quasi inspiegabile. il mio giudizio: quest’opera e’ una serie di contraddizioni!il finito che rappresenta l’infinito, il corpo di un uomo che rappresenta la sua anima. ma perché si e’ rappresentato ciò?cosa si voleva comunicare?
Un uomo o meglio un’anima e’ posta su una roccia in alto e guarda verso il basso. E’ dunque posta su un’altura. Forse tutte le anime per loro natura tendono verso l’alto così come le anime beate di dantesca memoria tendono verso dio? e da questa posizione cosa guarda? guarda un mondo infinito ricoperto da un sottile strato di nebbia che lascia intravedere qua e là piccoli scorci di un mondo nascosto.
Quest’anima non può cogliere interamente ciò che con la sua presenza sovrasta perché e’ stata racchiusa per tanto tempo dentro un corpo,dentro la finitezza che ha ostruito le sue capacità e l’ ha resa quasi del tutto limitata. E allora cosa scruta se non e’ in grado di cogliere il pieno significato?forse la sua figura ostruisce a noi di vedere proprio quella parte concessa , quella parte che per una strano e inspiegabile motivo può conoscere.
Solo il suo passato, forse rappresentato da quella parte che solo noi lettori possiamo vedere, e’ stato abbandonato o forse sta a indicare quello che e’ stato conosciuto e che ormai e’ diventato patrimonio chiaro della natura umana . E poi questa natura così presente diciamo protagonista ormai lontana dalla concezione dell’uomo come solo e unico protagonista di un’opera; in questo caso la natura rappresenta la grandezza del mondo metafisico; i contorni non delineati , la fugacità di questo mondo; la vastità, l’immensità incalcolabile dell’inconoscibile ! e questa figura di spalle oltre all’anima di un uomo indica il genere umano che per dio per il mondo metafisico non fa distinzione ne’ di razza, religione, età, etc…nessuno lo conosce e lo potrà mai perché e’ una caratteristica della nostra natura. E' luogo comune credere che solo chi e’ artista può capire il messaggio di un suo simile ma per contraddire ciò basti pensare che è riuscita a fare scaturire in me tanti pensieri che a volte non ho scritto in questo foglio perché troppo intimi.
Tutti siamo in grado in maniera diversa di recepire il messaggio di un’immagine , di gioire per un colore che ci ricorda una situazione. quest’arte definita non parlante io la prediligo forse solo per un particolare che non la sminuisce affatto: perché sta zitta e a volte il silenzio trasmette messaggi più nitidi che noi uomini con la nostra voce o scrittura potremmo alterare. l’immagine e l’uomo comunicano quasi come telepaticamente e questo e’ al dir poco fantastico .potrei dilungarmi all’infinito (anche se potrebbe sembrare strano!) e allora concludo qua con un a semplice parola rivolta a Friedrich grazie!

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