Anche in musica esiste l’infinito…
Con la “corona” (per chi non si intende di musica è quella specie di archetto posto sopra il pentagramma sopra o sotto una nota - v.d. immagine a lato) chi ha scritto la musica impartisce un ordine ben preciso a chi dirige i musicisti…quella nota può durare a piacimento, tutto il tempo che il direttore vuole…anche all’infinito!
Nella nostra cultura ricorrono frequentemente i riferimenti all’infinito…come un senso di libertà che ogni tanto noi uomini ci concediamo…nel caso della musica per chi suona è una sorta di liberazione, un’uscire dalle regole che ti vengono imposte sino a quel momento…
E proprio in quel momento il compositore perde l’autorità che per tutte le battute precedenti ha avuto…
Il compositore abdica il suo potere nelle mani di un perfetto sconosciuto, il direttore che ha la decisione di limitare a piacimento la conclusione…
E’ quasi come se il compositore non volesse prendersi la responsabilità di compiere questo gesto…
Quasi come se non volesse limitare quello che di più bello c’è al mondo…
…la musica!
In matematica, sin dall’antichità,sono stati elaborati algoritmi per calcolare l’infinito…ma a me la matematica non piace!!!anche perché tende sempre a limitare…
L’unica cosa di scientifico che mi affascina si riscontra nella geometria: la retta è infinita e per uno e un solo punto passano infinite rette…affascinante!
«Tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo persi nell'infinito, per fortuna qualcuno o qualcosa è venuto a cercarci!»............nikenls
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